Lo sapevate che molte prove che sono state finora addotte a supporto della teoria darwiniana sono state accettate acriticamente da tutti gli scienziati evoluzionisti senza verificarne l’attendibilità? Lo sapevate che i fossili non ci consentono di trarre alcuna conclusione certa sull’evoluzione delle specie? Perché l’evoluzionismo non ha trovato finora applicazione nel campo della medicina? E se il darwinismo fosse diventato una mera ideologia e strenuamente difeso proprio in quanto ideologia indiscutibile e da accettare quasi come verità di fede? E se il disegno intelligente fosse molto di più che un’ipotesi utile agli uomini di fede? E se fosse una teoria che riesce a spiegare le complessità del mondo vivente, anche a livello molecolare, meglio delle “mutazioni casuali” postulate dall’evoluzionismo ?
Come dovrebbe porsi lo scienziato di fronte a queste domande, considerando che, attualmente, le prove a favore della teoria di darwin sono schiaccianti ? Si può supporre che alcune delle precedenti domande sottintendono una affermazione sbagliata (per esempio potrebbe non essere vero che l'evoluzionismo non ha trovato applicazioni in medicina, come sottintende la domanda)
Ma se solo una di queste domande non avesse risposta ? Possiamo "ignorarla" di fronte ai grandi successi della teoria darwiniana ? O significa che c'è qualcosa di sbagliato nella teoria ? E di quanto ? E' più corretta una teoria che spiega metà del problema e lascia il resto una questione aperta o una che ne spiega il 90% ed è totalmente incompatibile col il restante 10% ?
Charles Darwin - On the Origin of Species, 1859
7 commenti
Se vogliamo criticare il darwinismo, va bene: è lecito ed utile...
...ma penso che il termine "intelligente" sia usato a sproposito dai creazionisti che per difendere la bibbia hanno inventato il "Disegno..."
Posted on 6 novembre 2009 alle ore 14:54
Attenzione! Il post di per sè non è una critica al darwinismo, le domande su quest'ultimo sono un esempio e un pretesto per riflettere su come porsi rispetto a una teoria scientifica ormai accettata, se e quando quest'ultima ha dei problemi a rispondere ad una nuova critica mai fatta in precedenza
Posted on 6 novembre 2009 alle ore 16:28
Avrei potuto fare l'esempio della gravità newtoniana che, dopo secoli di successi (che peraltro continuano), si è trovata di fronte a domande cui non riusciva a rispondere...
Ma quanti di coloro che leggono conoscono il problema della precessione di mercurio ?
L'esempio è + comprensibile con la teoria darwiniana...
Posted on 7 novembre 2009 alle ore 09:22
A volte, una teoria scientifica molto popolare e di grande impatto diventa molto simile a una religione. Alcuni la difendono in blocco acriticamente, altri la criticano per i piccoli difetti, altrettanto acriticamente. Ciò che passa in secondo piano è il suo essere teoria scientifica, con le sue capacità predittive e i suoi limiti, critici o superabili.
Direi che l'esempio del darwinismo, portato da Alex, è eccellente al riguardo. Ricordo uno - scandaloso ed eminentemente criticabile - spunto di Zichichi al riguardo l'emiciclo discusse a lungo...
L'attacco sembrava tutto "fondamentalista-religioso", più che scientifico, più teso a trovare una fessura in cui inserire la dinamite che distruggesse l'edificio teorico che a porsi problematicamente.
Come dobbiamo porci allora? come con una teoria scientifica X qualsiasi: (a seconda del nostro interesse specifico) finché sa fare previsioni ce la teniamo, e guardiamo con curiosità e attenzione ai punti/critiche/dati sperimentali che non spiega affatto o in parte, per trovare magari una teoria che la integri, la affianchi o la sostituisca (senza perdere in predicibilità)
Posted on 17 novembre 2009 alle ore 10:03
Sono molto d'accordo con quanto detto da maurizio, tuttavia una domanda rimane irrisolta: come porci riguardo a più teorie che "sembrano" funzionare ? Al di là delle specifiche tecniche che nessuno di noi possiede (eccetto michele per la matematica/fisica), come decidere dal punto di vista "filosofico" quale seguire ? C'è chi tiene d'occhio le conseguenze "reali" delle teorie e chi, al contrario, si fida solo dei dettagli tecnici (per esempio, se in cosmologia la matematica dice ci sono 11 dimensioni, ci si crede e basta)
Ovviamente tutte le nostre teorie dovranno superare la prova della sperimentazione, tuttavia per sviluppare una teoria, che sarà confutata o meno dall'esperimento, potrebbero volerci molti anni, e bisogna scegliere quale teoria sviluppare...
Confesso che in questo campo tendo ad essere un pò integralista, credo fermamente ai dettagli tecnici al punto che metto in dubbio che ci debba essere una filosofia della scienza al riguardo, se la matematica per esempio, mi dice che il big bang si è evoluto in un certo modo ci credo e basta...
Ma forse le cose non sono così semplici perchè spesso nella scienza ci sono non una, ma più teorie candidate ad essere quella "vera", come decidersi allora ? E serve la Filosofia della scienza per farlo ?
Poi c'è un discorso un pò sottile:
una teoria non si forma in un colpo solo, ma a poco a poco, mediante errori e correzioni degli stessi...
una teoria poco credibile al momento, potrebbe diventarlo in seguito, aiutata da nuove osservazioni fisiche o nuove intuizioni di chi ci lavora, allora come sceglire se e quando abbandonarla o meno ? E vale anche il discorso opposto, per teorie di successo che potrebbero essere riconosciute sbagliate...
Se si tenesse conto di questa cosa lo sviluppo scientifico sarebbe + veloce ?
Posted on 17 novembre 2009 alle ore 13:43
Ciao Alex,
grazie per aver visitato il mio sito, e per la giusta aggiunta in merito ai loghi di google.
Continua così e continua a seguirmi su www.ildottoredeicomputer.com (se già non lo sei, diventa mio amico su Facebook)
Ottimo il layout del tuo sito, nonostante la piattaforma blogger non sia il massimo della vita per queste cose.
Ciao
Doc.
Posted on 8 dicembre 2009 alle ore 16:18
thx
Posted on 30 dicembre 2009 alle ore 11:06